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Sorrentino omaggia Ettore Scola

Ettore Scola

”E’ scomparso un amico affettuoso, ironico e intelligente, un grande”


Il ricordo di Paolo Sorrentino, regista premio Oscar, per Ettore Scola, in un’intervista in cui emerge una persona ricca di grande umanità, intelligente e ironica, che ha dato vita a capolavori indimenticabili come “La terrazza” o “C’eravamo tanto amati”.

ROMA. A parlare della scomparsa di Ettore Scola è un altro grande regista del panorama internazionale, Paolo Sorrentino, regista premio oscar che ha voluto dare il suo omaggio ad un personaggio unico, ritenuto maestro di una generazione che ha fatto grande il cinema italiano. Sorrentino è apparso molto rattristato dalla sua scomparsa: come egli stesso ha raccontato, si erano sentiti per Capodanno, quando Scola lo aveva chiamato per fargli gli auguri. La loro era proprio una bella amicizia, fatta di affetto e di grande stima: Scola, dal racconto di Sorrentino, era un grandissimo regista ed era una persona semplice, non si dava arie, “aveva una passione sviscerata per il cinema, ma sapeva anche mantenere un sano distacco".

Nell’intervista Sorrentino non può fare a meno di nominare i capolavori di Ettore Scola, che egli stesso ha sempre ammirato: film come “C'eravamo tanto amati (prodotto dalla CG Entertainment che ne detiene i diritti d'autore) un capolavoro

assoluto della cinematografia italiana, intriso di una grande malinconia e che racconta in maniera straordinaria il passare del tempo, non saranno mai dimenticati, anche per gli attori che, sotto la sua guida, acquisivano una bravura eccezionale, fuori dal comune.

Secondo Sorrentino, Scola ha unito perfettamente nella sua filmografia due elementi che pochi hanno conciliato così bene, malinconia e ironia, e a dimostrarlo è proprio il personaggio interpretato da Stefano Satta Flores in “C'eravamo tanto amati”, un intellettuale che alla fine deve ammettere il suo fallimento di uomo e politico quando è venuta la resa dei conti con i suoi amici. Dolore e comicità attraversano a tratti le pellicole di Scola e che, proprio in questo, Sorrentino riconosce che è stato insuperabile. Ecco una frase che rende perfettamente questo pensiero:” Metteva insieme una sottilissima linea di dolore che attraversava l'essere umano, per stemperarla cercava di caricare a molla l'arma dell'ironia. Senza sapere quale delle due poteva vincere. In realtà è una battaglia, quella tra malinconia e ironia, che non arriva da nessuna parte. I suoi sono stati film che manifestavano la grande impotenza dell'uomo e io questo lo trovo meraviglioso all'interno di un'opera cinematografica. Qualcosa di molto difficile da fare davvero e lui lo faceva meglio di chiunque altro".

Alla domanda “Qual è il ricordo più bello?”, Sorrentino ha risposto “La sua grande ironia”. E ha raccontato che, durante una cena a cui si erano trovati insieme di recente, Scola aveva parlato della sua età, 84 anni, facendo capire che, in fondo, era vissuto abbastanza, non aveva rimpianti e che non aveva nessuna intenzione di mettersi nuovamente davanti alla macchina da presa. E a quanto pare aveva ragione: a distanza di poco tempo ecco che Sorrentino ricorda quelle parole come una premonizione, quasi come se sentisse che il suo tempo era giunto al culmine.