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La balbuzie e la sua ereditarietà

comunicazione

La balbuzie può avere origini ereditarie, se in famiglia il padre è balbuziente, è possibile che un figlio maschio possa incorrere in questo tipo di disturbo con una percentuale che si aggira intorno al 20-26% mentre le femmine corrono un rischio minore con una percentuale di circa 11-14%.

Il pericolo di ereditare da parte della mamma la disfunzione cresce notevolmente per i maschi e rimane in concreto stabile per le femmine. Nel caso in cui entrambi i genitori balbettano il rischio che anche i figli ereditino il problema, è elevatissimo non tanto perché predisposto ma soprattutto perché da piccoli s’impara e di conseguenza s’imita il linguaggio materno e paterno.
Gli studi eseguiti hanno anche evidenziato una familiarità rilevante tra i gemelli sia di sesso femminile sia maschile.
Le valutazioni genetiche mostrano chiaramente che la gravità della balbuzie intesa come indice d’intensità e ripetizione dei blocchi non è un rischio certo che i figli ereditino.

Studi di genetica applicata hanno mostrato ancora come la gravità della balbuzie (riguardo all’indice d’intensità e frequenza dei blocchi) non presenta rischi più alti rispetto ai discendenti di genitori colpiti in forma leggera.
Un’altra interessante teoria evidenzia un’incidenza del disturbo soprattutto nei maschi che, rispetto alle femmine, hanno una possibilità tre volte più alta di balbettare. Il responsabile di questa disfunzione è attribuito al cromosoma “X” maschile e alcuni studiosi hanno evidenziato che l’emisfero destro, legato alle emozioni interpreta rappresentazioni cosmiche anziché simbologie reali.
E’ noto che le mamme balbuzienti trasmettano ai figli maschi la balbuzie ma non si conosce il meccanismo del perché questo avviene.
Risolvere il disturbo balbuzie e recuperare il soggetto affetto da questa patologia presenta difficoltà non indifferenti e l’esame obiettivo va fatto tenendo conto di tutti i fattori genetici di base e supplementari.
Di grande rilevanza rimane la certezza che tra il 5% dei bambini che iniziano ad avere disturbi della parola nei primi 4-5 anni di età il 4% recupererà la disfluenza mentre il restante 1% diventerà con alta probabilità un balbuziente cronico.