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Contraccettivi orali: la pillola Belara

Contraccettivi orali

Pillola Belara modo d’impiego e posologia


La pillola Belara si presenta in compresse rivestite da 0.03 mg il cui principio attivo è l’etnilestradiolo in aggiunta a 2 mg di clormadinone acetato. Prima di assumere un contraccettivo orale occorre sempre consultare il proprio ginecologo e sottoporsi ad una scrupolosa e precisa visita di controllo. Nei casi in cui la somministrazione di questo anticoncezionale risultasse adeguata, si può assumere nella misura di una compressa al giorno per 21 giorni, la si sospende poi per 7 giorni nei quali si dovrebbe verificare un sanguinamento da sospensione simile alla naturale mestruazione.


La copertura contraccettiva di Belara


La copertura va a diminuire dopo 36 ore dall'ultima compressa assunta mentre l'asse ipotalamo-ipofisiario recupera la sua fisiologica attività all’incirca dopo 7 giorni di interruzione, appunto quelli consigliati nei modi d’impiego. Nel caso in cui la pillola venisse rigettata in un tempo di 3-4 ore dalla sua assunzione, sarebbe consono ricorrere ad una nuova somministrazione a fini contraccettivi. Nei casi che seguono: - Si dimentica di assumere la pillola - Si è avuta una recente gravidanza - Si passa da una terapia contraccettiva ad un altra è opportuno prima dell’assunzione di questo anticoncezionale, consultare il proprio ginecologo e seguire alla lettera le sue indicazioni.


Avvertenze


La contraccezione orale è da associarsi in maniera preventiva alla complessità biologica e ad i suoi molteplici effetti collaterali, va anche aggiunta all'aumento del rischio di insorgenza di patologie gravi come quelle neoplastiche e tromboemboliche, tutto questo richiede un approccio di controllo preliminare, utile a verificare l'appropriato metodo terapeutico e l'assenza di condizioni contrastanti con l’assunzione stessa. In aggiunta ai disturbi derivanti dalla coagulazione, ci sono rischi come:



  • patologie cardiovascolari

  • patologie neoplastiche

  • affezioni epatiche

  • affezioni renali

  • disturbi neurologici

  • disturbi psichiatrici


ai quali si aggiungono anche patologie metaboliche quali il diabete o delle condizioni come l'obesità o il fumo, che possono andare ad incidere in modo significativo sull'inizio di eventi tromboembolici specialmente se in concomitanza con la somministrazione di contraccettivi orali combinati. In tutti questi casi è necessaria un'attenta supervisione da parte del vostro medico di fiducia da associarsi a controlli periodici.


Impiego durante gravidanza o allattamento


L’impiego di questa pillola anticoncezionale durante una gravidanza è controindicato anche se la letteratura scientifica non ha ancora ad oggi trovato delle significative correlazioni cliniche capaci di associare alla somministrazione di contraccettivi orali combinati, degli effetti di un certo tipo sul feto. Ma alcuni studi di farmacocinetica sono riusciti a dimostrare come entrambi i principi attivi possano agevolmente passare il filtro mammario e immettersi nel latte materno, in questo modo si capisce che si estende la controindicazione anche al periodo dell’allattamento.


Interazioni


In conclusione va fatto un accenno alle interazioni, ad esempio il clormadinone non subisce un metabolismo di primo passaggio, tutti e due i principi attivi vengono alla fine della loro esistenza metabolizzati dagli enzimi epatici, ed nello specifico dalla famiglia dei citocromi. Questa tipologia di metabolismo espone i due ormoni a specifiche variazioni farmacocinetiche, in virtù dell'elevata suscettibilità degli enzimi a modulatori esogeni.



  • rifampicina

  • fenitoina

  • barbiturici

  • antiretrovirali

  • antibiotici

  • taluni rimedi erboristici come ad esempio l'erba di san Giovanni


sono alcuni dei principi attivi capaci di modulare l'attività degli enzimi citocromiali, e vanno a cambiare le proprietà farmaco cinetiche e l'efficacia contraccettiva di questa pillola.