Con la messa al bando del classico termometro a mercurio nel 2009 si è iniziato a fare ricorso a quello digitale. Semplice e notevolmente più veloce di quello precedente, il termometro digitale
ha però fatto nascere dubbi sulla sua reale efficacia di diagnosi. Infatti, rispetto al buon vecchio termometro a mercurio, il termometro digitale sembra essere meno preciso.
Ad esempio, se si prova la temperatura diverse volte consecutivamente, esso probabilmente non la indicherà uguale in ogni occasione. Questa incertezza dipende dal fatto che il termometro digitale ha un margine di errore di qualche milligrado. Ciò non significa che non sia preciso ma solamente che la temperatura reale potrebbe essere poco più alta o poco più bassa di quella indicata sul display.

Se però non si è soddisfatti della precisione di questo prodotto, esistono in commercio termometri che pur non essendo né digitali né a base di mercurio contengono altre leghe che garantiscono una dinamica e un’efficacia simili a quelle offerte dal mercurio. Il gallistan, ad esempio, è una lega costituita da gallio, indio e stagno, ed è presente in contenitori identici in tutto e per tutto al classico termometro a mercurio.

Intuitivo ed affidabile, il termometro al gallistan è in grado di accontentare chi non è convinto dell’efficacia del termometro digitale senza contravvenire alle attuali norme di sicurezza che vietano il termometro a mercurio a causa della sua tossicità su persone e ambienti.