Il canone Rai in bolletta è ormai una realtà affermata nel nostro Paese: i contribuenti italiani si sono abituati a questa novità, che ha permesso di contrastare almeno in misura parziale l'evasione a fronte di una riduzione della somma che deve essere versata. Tra il 2010 e il 2015, infatti, l'importo richiesto era di 113 euro e 50 centesimi; a partire dal 2016, invece, è diventato di 90 euro. La somma può essere pagata sulla base di rate mensili, trimestrali o semestrali, mentre i cittadini con più di 75 anni che hanno un reddito annuo non superiore a 8.000 euro hanno la facoltà di richiedere l'esenzione dal pagamento; lo stesso dicasi per tutti coloro che hanno presentato la domanda di disdetta.
Disdetta o canone annullato? Cosa bisogna sapere
A proposito della disdetta, in ogni caso, è opportuno porre l'accento su alcune precisazioni: per esempio, dal 2016 non si può più dare disdetta per il cessato possesso del televisore, così come non è ammessa la richiesta di suggellamento dell'apparecchio. Insomma, da quando il canone Rai è entrato in bolletta, si paga meno ma - in teoria - pagano tutti, proprio perché è previsto che l'imposto venga addebitato nella fattura relativa alla spesa per la corrente elettrica. Alcune società che forniscono le utente di luce e gas, per altro, per attirare clienti propongono l'annullamento del canone: per avere un'idea del funzionamento di queste soluzioni si può consultare l'offerta di Eviva sul canone Rai.
Chi deve pagare il canone Rai
Ma quali sono i contribuenti italiani che sono tenuti al pagamento del canone Rai e che non possono fare affidamento sull'esenzione? Il canone deve essere pagato da tutti i cittadini che sono titolari di un'utenza elettrica sulla prima casa: questo vuol dire che dal pagamento sono escluse le seconde case. L'addebito in fattura è possibile unicamente nell'eventualità in cui l'intestatario della fornitura elettrica corrisponde con quello del canone tv, a condizione che la fornitura riguardi la residenza anagrafica del nucleo familiare. Il canone in bolletta riguarda i cittadini privati ma non le imprese: per le aziende, infatti, rimane il classico bollettino. La novità non è stata estesa anche alle imprese perché le modifiche del software necessarie sarebbero state troppo costose.
Il canone Rai deve essere pagato da chi è in possesso di una tv. Secondo quel che è stato deciso con la Legge di Stabilità 2016, il pagamento deve essere effettuato da chiunque abbia un'utenza elettrica intestata di tipo residenziale. Le rate mensili sono 10, ognuna delle quali pari a 9 euro, per i primi 10 mesi dell'anno, da gennaio a ottobre.
Il rimborso del canone Rai
L'istanza di rimborso del canone Rai può essere presentata dagli eredi che hanno ricevuto l'addebito del canone stesso sulla bolletta elettrica che è intestata al congiunto deceduto, ma anche da chi si è visto addebitare le rate anche se ha presentato la dichiarazione di sussistenza di un'altra utenza elettrica. In alcune circostanze, può capitare che l'addebito del canone in fattura venga recapitato anche alle persone che hanno presentato la dichiarazione di non detenzione del televisore entro la scadenza stabilita: anche in questi casi il rimborso del canone è un diritto da far valere. Lo stesso dicasi per le persone over 75 che si sono viste addebitare la somma pur avendo un reddito non superiore a 8.000 euro (il limite di 6.713 euro e 98 centesimi, infatti, era valido fino al 31 dicembre del 2017, ed è stato innalzato quest'anno).
Per richiedere il rimborso è necessario fare riferimento al modulo apposito dell'Agenzia delle Entrate, che si può reperire online e che deve essere stampato, compilato e spedito all'indirizzo segnalato.