Un caso di morte all'estero è un’evenienza triste che si deve comunque mettere in conto. spesso questi decessi derivano da atti terroristici o calamità naturali. quando succedono queste cose bisogna affidarsi all’unità di crisi del governo italiano. La morte all'estero, però, può essere anche una fatalità, cioè un evento improvviso e casuale che coglie impreparata la famiglia che deve affrontare, oltre a lutto, un iter burocratico molto difficile. Vediamo in che cosa consiste.
I passi da seguire
Nel caso in cui un cittadino italiano muoio all'estero, il decesso deve essere trascritto in Italia mediante alcuni documenti. come prima cosa è necessario l'atto di morte che viene messo dal relativo Ufficio di Stato Civile; tale certificato, poi, deve essere tradotto e legalizzato in Italia. Se la persona deceduta non è regolarmente iscritta allo schedario consolare, sarà indispensabile un documento per attestare la sua cittadinanza, come per esempio il passaporto.
al momento della morte devono essere avvisati l'ambasciata o il consolato generale per avviare la procedura del rientro della salma In Italia.
La traslazione della salma
per trasportare la salma sarà indispensabile il passaporto mortuario che viene rilasciato dall'autorità consolare dietro presentazione del certificato di morte e dell'autorizzazione della città in cui è prevista la sepoltura. un altro documento necessario e il certificato sanitario che attesta l'avvenuto rispetto per le norme igieniche e di sicurezza, il quale deve attestare l'assenza di eventuali condizioni infettive endemiche per prevenire la diffusione di epidemie. Infine, dovranno essere apposti i sigilli consolari se il paese non rientra fra i firmatari della convenzione di Berlino.
I problemi da affrontare
La documentazione indispensabile per rimpatriare la salma non è l'unico aspetto complicato da gestire in caso di decesso all'estero. Infatti, la traslazione della salma è un procedimento lungo e dispendioso che arriva anche oltre i 5.000 euro. Per fortuna, ci sono assicurazioni e banche che offrono delle soluzioni con assicurazioni che coprono anche gli oneri di espatrio delle salme. Questo E un problema che è stato sollevato spesso dei lavoratori italiani all'estero che partecipando alla produzione della ricchezza di quel paese e pagandone le tasse gradirebbe delle convenzioni particolari o dei fondi appositamente programmati per questo scopo.
Un ulteriore contributo può essere proposto dalle associazioni di italiani che risiedono all’estero, le quali si rivelano di enorme utilità nell’aiutare le famiglie degli italiani in difficoltà quando ci si deve orientare in questo percorso così gravoso, specialmente durante un momento come quello del lutto. Un ruolo Di punta in tutto questo caso viene giocato dalle pompe funebri a Roma, come ad esempio la Cattolica San Lorenzo, o della propria città di origine, specializzate nel risolvere tutti i cavilli burocratici relativi alla traslazione delle salme e in grado di guidare Le famiglie verso la risoluzione delle problematiche in tempi ragionevoli.