Autostima: è la fioritura del giardino interiore che spacca l’asfalto delle false convinzioni

Autostima

Bisogna coltivare il proprio giardino.

Voltaire

L’autostima è a tutti gli effetti una fioritura spontanea della persona. Come ogni processo naturale, essa non risponde alle stantie e rigide regole umane. Al contrario, l’autostima trae ispirazione dalla stagionalità della natura. Il lento e graduale scorrere del tempo genera la vita. Così, ogni individuo cresce e supera le tappe della propria esistenza.

La definizione di autostima indica la considerazione che l’essere umano ha di se stesso. Tale valutazione può risultare erronea oppure esatta. C’è chi si crede migliore e chi, invece, peggiore. In entrambi i casi, si tende ad esagerare. Le false convinzioni, a braccetto con la smania di perfezione, asfaltano il terreno altrimenti coltivabile. Tuttavia, osservando la natura, si nota come una pianta piccolissima è in grado di spuntare perfino dall’asfalto.

Quindi, è possibile seminare l’autostima nel giardino interiore? La fioritura sarà fruttuosa, a dispetto delle erbacce? Certamente sì. Si nasce per sbocciare, non per diventare delle fotocopie. Ed in questo approfondimento, si desidera fornire degli utili consigli in merito. L’invito alla lettura è rivolto a tutti i fiori!

Autostima: la coltivazione migliore del terreno succede al maggese

La pratica del maggese lascia il terreno a riposo affinché esso riacquisti fertilità, dopo un uso intensivo. Questo vale anche per l’autostima dell’uomo. Una coltura praticata per omologarsi o piacere a tutti, alla lunga, deperisce. Allora, come si può correre ai ripari? Iniziando dalla radice del pensiero. Innanzitutto, autostima non significa essere sempre sulla cresta dell’onda. Un’altra convinzione pericolosa è quella di dover mantenere l’equilibrio a tutti i costi.

Confrontarsi con gli altri è sbagliato già in partenza. Se poi vi si aggiunge anche il senso d’inadeguatezza, ecco che le cose peggiorano. Inseguire la chimera della perfezione, che ammette l’esistenza soltanto di pensieri ed emozioni positivi, si rivela uno spreco di energie. E di tempo. Il controllo sulla fera emotiva non risolve il disagio, bensì accentua la fragilità, che sfugge comunque di mano. Un circolo vizioso per i perfezionisti.

In che modo si sviluppa una sana e durevole autostima? Il primo passo consiste nel guardare le cose per ciò che sono realmente, senza intervenire. Il seme dell’autostima non attecchisce sul terreno che crede di dover cambiare se stesso perché glielo comandano gli altri. La coltivazione non dà frutti nemmeno se si cerca, disperatamente, di colmare la sensazione di vuoto o inferiorità.

Si parte col piede giusto, ripensando il concetto di autostima. Ogni persona è una pianta, che nelle condizioni ottimali, spunta dal terreno. Ed in quanto tale, essa vive secondo l’ordine terrestre, accettando e percependo emozioni sia buone sia cattive. Dunque, come si può crescere, rimanendo a braccia conserte? Il suggerimento di non intervenire non significa pigrizia, ma smettere di tormentarsi. I fiori sbocciano senza ragionamenti né tormenti. Essi rispondono alle leggi della spontaneità naturale. È bene prenderne esempio per cambiare davvero le cose.

Il saggio non fa nulla e cambia il mondo.

Lao Tze

Autostima: la zizzania cresce insieme al grano fin al tempo della mietitura

Parlando di autostima, che cosa si intende per zizzania? Qui si parte dal riferimento alla nota parabola evangelica, intendendo ciò che di brutto si vive di pari passo al bello. Le persone dalla bassa fiducia in se stesse subiscono uno sfruttamento emotivo sia nella vita privata sia in quella professionale. Soffrendo in balìa di tale disagio, chi non è munito di una solida autostima, viene di solito bistrattato. E l’incapacità di farsi valere, esplode poi in malesseri fisici, che ad esclusione di veri e propri problemi di salute, si manifesta con:

  • indebolimento del sistema immunitario
  • patologie cardiovascolari
  • allergie
  • cefalea
  • gastrite
  • colite
  • asma.

Naturalmente, all’insorgenza dei più svariati sintomi, ci si sente impauriti e confusi. E così la zizzania cresce insieme al grano. Durante la crescita della piantagione, si tende ad estirpare prematuramente l’erbaccia. Mentre occorre avere pazienza. Accade, infatti, di dover affrontare delle difficoltà per affermare la propria personalità. C’è sempre chi ostacola l’evoluzione naturale del prossimo, tanto per interessi egoistici quanto per ciniche ambizioni.

Autostima: dalla potatura dei rami secchi alla fioritura rigogliosa del proprio spirito

Dunque, come si giunge alla maturazione dell’autostima? Se il giardino interiore è infestato dai rami secchi, si può procedere con la potatura. In quanto le circostanze o le relazioni sbilanciate soffocano i germogli. A prescindere dall’origine del disagio, è bene:

  • accogliere e percepire emozioni e sentimenti, sia negativi che positivi
  • accettare le diverse versioni della propria personalità
  • spegnere o mitigare la tendenza al giudizio critico.

È possibile imparare tanto dalla natura, quale metafora della nostra esistenza. Il sole sorge ed illumina le giornate, lasciando il posto alla notte, in un ciclo continuo. Allo stesso modo, anche l’essere umano fa l’equilibrista con se stesso. Non c’è soltanto luce né dura il buio, a meno che non si viva nell’Europa nordica. Eppure anche qui la notte polare inizia e finisce. Tutti gli elementi si alternano.

In quanto al giardino, poi, erbacce e piantagione crescono di pari passo. Dunque, esso va curato ogni giorno, affinché le sfumature si possano comprendere ed apprezzare. E voi, come vorreste il vostro giardino?