Sono sempre stato uno che nessuno ha mai potuto disciplinare. Mi è insopportabile qualsiasi marchio.
Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti è un celebre poeta dell’Ermetismo, corrente letteraria nata a Firenze nel 1930. La denominazione di poesia ermetica si deve alla sua oscurità nell’espressione. Quindi essa si presenta come una corrente anticonformista e rivoluzionaria, che trae ispirazione dalla avanguardie e dal simbolismo francesi.
In questo approfondimento, si intende dare uno sguardo più da vicino a degli aspetti concernenti le origini e la personalità di Giuseppe Ungaretti. Chi è? Dove nasce? Come sboccia il suo talento artistico? Siete invitati alla scoperta delle risposte, dopo le quali seguirà una sorpresa al termine della lettura di un viaggio, tanto affascinante quanto romantico, dal sapore genuino. Accettate l’invito?
Giuseppe Ungaretti: il poeta nasce ad Alessandria d’Egitto in una variegata sinfonia di profumi e spezie
Conosco una città / che ogni giorno s’empie di sole / e tutto è rapito in quel momento.
Giuseppe Ungaretti
La famiglia di Giuseppe Ungaretti emigra da Lucca e giunge ad Alessandria d’Egitto. Gli Ungaretti si stabiliscono nel quartiere di periferia Moharrem Bey, dove l’indisciplinata stella del firmamento italiano nasce, di notte, l’8 febbraio 1888. Ma qui il silenzio è un miraggio. Nel loro quartiere, infatti, regnano i rumori. Tuttavia, Alessandria d’Egitto non è soltanto una caotica metropoli. Per Giuseppe Ungaretti, essa diviene una musa ispiratrice da cui comincia l’opera letteraria. Ciò che affascina il poeta è l’opposto della città, ossia il deserto sconfinato che si perde nell’infinito, adagiandosi su dune sabbiose, oasi e miraggi.
La vita, si sa, non è tutta rose e fiori, pertanto presenta anche delle spine. Ma dal dolore si può rifiorire e perfino trarre ispirazione. Giuseppe Ungaretti vive un’infanzia difficile e quindi attraverso la scrittura egli trasforma la propria esistenza. Il padre muore a causa del duro lavoro, da sterratore presso il Canale di Suez, lasciando il poeta all’età di due anni.
Di conseguenza, la madre si deve assumere l’intera responsabilità della famiglia. La madre di Giuseppe Ungaretti ha una forte personalità, poco incline alla tenerezza e rigida nell’educazione. La donna si prende cura della famiglia in modo irreprensibile, lavorando nel forno e manifestando religiosità ed al contempo rispetto delle tradizioni, sia proprie che altrui. La casa di Ungaretti diventa una sorta di mausoleo del ricordo del padre. Una luttuosa memoria che condiziona profondamente lo spirito del poeta.
Resiste ancora qualcosa che leghi Ungaretti all’Italia? L’elemento che ricorda il bel paese al poeta è il porto di Alessandria d’Egitto. Già, perché qui il piccolo Giuseppe ci va con la madre per due motivi: acquistare la legna oppure assistere alla spola fatta dagli amici italiani, che salpano ed attraccano.
Il porto è stato quindi un po’ per me il miraggio dell’Italia, di quel luogo imprecisato e perdutamente amato…
Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti: l’ascesa del suo talento letterario fiorisce nel deserto
Il deserto di Alessandria d’Egitto affascina Giuseppe Ungaretti. Si tratta di un paesaggio completamente diverso da quello toscano, che però lo spinge ad esprimere la creatività. Perché una zona arida ed immersa nel nulla diventa ispirazione? Principalmente per l’atmosfera di un indefinibile infinito, modellato dai versi degli animali e dai suoni notturni.
L’educazione di Giuseppe Ungaretti ha inizio presso il Collegio Don Bosco, del quale non è entusiasta, a motivo delle regole troppo rigide. Non si possono tarpare le ali ad uno spirito libero tantomeno lo si può tenere in cattività. Dopo quest’esperienza, egli studia all’École Suisse Jacot, dove le cose vanno meglio. In questa scuola, Ungaretti incontra degli insegnanti preparati con i quali il rapporto è migliore. Qui, il giovane scopre la filosofia e la letteratura moderne.
Ci sono autori che appassionano Giuseppe Ungaretti? Innanzitutto, il suo autore ed insieme precettore preferito è Leopardi, dal quale trae ispirazione in tutta la sua opera. Mentre, al secondo posto, ci sono i simbolisti francesi. E nello specifico, Mallarmé.
È la sua poesia così piena del segreto umano dell’essere, che chiunque può sentirsene musicalmente attratto anche quando ancora non ne sappia che malamente decifrare il senso letterale.
Giuseppe Ungaretti
Dal punto di vista di Ungaretti, il poeta francese Mallarmé è stato in grado di coniare una nuova lingua, la cui espressione differisce dalla solita comunicazione. Dunque, perché il simbolista francese riecheggia in modo così affascinante? Per le seguenti peculiarità inedite:
- ricerca della parola pura
- liberazione da significati obsoleti
- espressione di concetti indicibili
- aura di magia attorno alle parole
- capacità di scansionare a fondo l’io
- rivelazione del mistero intrinseco della natura umana.
Giuseppe Ungaretti: tra l’Egitto e l’Europa albeggia una vita nuova
Nel 1912 Giuseppe Ungaretti lascia Alessandria d’Egitto. Per quale ragione? Anzitutto perché egli è costretto dalle ristrettezze finanziarie e poi la città non gli offre delle rosee aspettative. Così, Ungaretti decide di salpare dall’Africa, portando con sé un bagaglio di rimorsi, ricordi, dispiaceri ed emozioni. Mentre la nave prende il largo, Alessandria d’Egitto sfuma tra le onde del Mar Mediterraneo, pur restando nel cuore del poeta.
Dove approda Giuseppe Ungaretti? Inizialmente, egli sbarca al porto di Brindisi, ma ha ben altre mete da raggiungere. Al momento, il suo obiettivo è quello di tornare in Toscana, per riallacciarsi alle sue radici. Il trasferimento in Italia di Ungaretti non è certamente una strada in discesa. Almeno all’inizio. Perché? Il cuore del poeta è abituato ad un’altra quotidianità e brama battere per una realtà, culturalmente ed intellettualmente, più stimolante.
Allora, Ungaretti come può appagare il suo desiderio di vivere nuove esperienze? Recandosi a Parigi, la città brulicante d’arte e caffè letterari. Una volta qui, Ungaretti nota delle sfumature di colore diverse che insaporiscono l’atmosfera di un delicato romanticismo. Oltre ad essere così dolce, Parigi è anche il palcoscenico su cui Ungaretti conosce degli artisti che lo ispirano e stupiscono profondamente.
Un giorno, il poeta incontra Amedeo Modigliani. Un italiano a Parigi, appassionato di pittura e scultura insieme. Il genio ha poco appetito ma un grande talento artistico. Di fatti, Modigliani è famoso soprattutto per i ritratti di volti femminili stilizzati e dallo sguardo assente. E questo incontro è destinato a tradursi in amicizia, così come molte altre conoscenza nella vita.
Giuseppe Ungaretti: quale lezione lascia in eredità ai posteri?
Cosa ci insegna Giuseppe Ungaretti? Innanzitutto ad essere se stessi, anche se questo ha un prezzo alto. È risaputo che l’alta qualità costa cara. Poi, è fondamentale non arrendersi mai. La vita si può affrontare nella gioia e nel dolore, quasi come fosse una sorta di matrimonio esistenziale. E nel mezzo di questo viaggio, si possono fare incontri capaci di mutare la realtà in modo significativo.
Infine, è sempre bene sintonizzarsi su frequenze intellettualmente affini. Non una di quelle in cui, se si punta il dito alle stelle, l’altro osserva la falange invece delle stelle. E se si perde la bussola? Niente paura. Ci si ritrova ammirando le stelle.
Ecco la sorpresa promessa nell’introduzione. Una delle più belle poesie di Giuseppe Ungaretti. Egli rimane una preziosa fonte d’ispirazione per colorare la sofferenza ed esprimere la felicità attraverso la scrittura.
STELLE 1927 Tornano in alto ad ardere le favole. Cadranno colle foglie al primo vento. Ma venga un altro soffio, Ritornerà scintillamento nuovo.