È sempre importante esaminare con la massima cura gli abiti che si è intenzionati a comprare per essere certi di portare a termine un buon affare. Quando si è alla ricerca di indumenti di qualità, anche nel caso della fast fashion, è utile tenere conto di alcuni aspetti e indizi che possono orientare la scelta.
Le certificazioni
Le certificazioni rappresentano, per esempio, un dettaglio di qualità non secondaria, sia per l’abbigliamento da uomo che per quello da donna. I tessuti di qualità elevata nella maggior parte dei casi riportano una certificazione che serve ad attestare la loro provenienza: in questo modo i consumatori possono essere consapevoli della conformità dei materiali a specifici standard di qualità, il che è evidentemente anche sinonimo di longevità. Inoltre, è bene essere consci del fatto che i tessuti non certificati possono essere pericolosi e dannosi per la salute, dal momento che non sono stati sottoposti a controlli. Insomma, sempre meglio verificare che sia presente una documentazione doganale idonea.
I motivi non combaciano?
Quando i motivi di un capo di abbigliamento non combaciano, si può essere certi del fatto che si tratta di un indumento dalla fattura a dir poco discutibile. Immaginiamo per esempio di ritrovarci tra le mani un cardigan a righe. Per cercare di scoprire se il cardigan è realizzato in maniera impeccabile oppure no è sufficiente sovrapporre le due parti per capire se le righe combaciano. Ovviamente lo stesso discorso vale se i motivi sono delle scritte, dei quadrati, dei disegni, e così via. Le lavorazioni meno attente danno origine a capi, per così dire, sbilenchi. Infatti per garantire la perfetta corrispondenza dei motivi c’è bisogno di manualità e di competenza. Inoltre in molti casi occorre utilizzare il doppio della stoffa, il che vuol dire spendere di più.
L’utilizzo dei coloranti
Per chi fa shopping, è indispensabile imparare a conoscere e distinguere i coloranti, anche per capire quali vengono utilizzati per la realizzazione di un indumento. A tale scopo conviene dare uno sguardo all’etichetta, che di solito è un prezioso punto di riferimento e una fonte di informazioni utili a verificare la qualità di un abito. Se, per esempio, sull’etichetta viene consigliato di lavare l’indumento a una temperatura molto bassa, c’è da insospettirsi: vuol dire, infatti, che nel processo di produzione sono stati utilizzati dei coloranti di qualità modesta, e i lavaggi ad alte temperature rovinerebbero il capo.
L’etichetta interna
Un altro suggerimento per tutti gli acquirenti è quello di non trascurare mai l’importanza dell’etichetta interna. È banale sottolinearlo, eppure ancora troppe volte si compra senza leggere le informazioni fornite dal produttore. Si tratta, invece, di indicazioni davvero preziose, che tra l’altro segnalano il luogo di produzione del capo. Al di là della provenienza, poi, è possibile scoprire la composizione dell’indumento. Così, una camicia che sembra di seta può essere in realtà sintetica, e quindi di qualità inferiore. Come si è accennato, inoltre, le etichette forniscono anche dettagli a proposito delle procedure da seguire per il lavaggio e l’asciugatura dei capi. Gli indumenti che non possono essere centrifugati devono per forza essere lavati a mano, mentre ce ne sono altri che non possono essere messi in asciugatrice, e così via.
La stoffa di composizione
Valutare i vestiti che si è in procinto di comprare vuol dire anche prendere in esame la stoffa di composizione. Sono sempre più diffusi i capi realizzati in tessuto sintetico, e a volte per riconoscere la qualità di un materiale può essere necessario un esame di tipo tattile. Se la stoffa è crespa, è probabile che risulti poco piacevole al tocco, e di conseguenza rischia di essere fastidiosa per la pelle.