Charles Robert Darwin: l’uomo dalla naturale intraprendenza

Charles Robert Darwin

Charles Robert Darwin è noto a tutti come il fautore dell’evoluzione della specie. Una scoperta che subisce un processo di adattamento alla stessa stregua delle specie. In che senso? Gli studi dello scienziato rivelano delle caratteristiche inaudite riguardanti ogni forma di vita.

Le novità fanno paura, si sa, perciò si tende a distorcerne la divulgazione, al fine di strumentalizzarle. Basterebbe, invece, guardare la realtà con il giusto spirito critico, facendo appello al proprio intelletto per capire e conoscere ciò che c’è intorno.

Questo approfondimento intende guardare da vicino Darwin, lungi da mistificazioni, con una visione imparziale. L’obiettivo è fornire un quadro semplice ma esaustivo sull’adattamento cui siamo sottoposti giorno dopo giorno.

Ad esempio, in molti tengono gli occhi fissi sui dispositivi elettronici, allungando il collo. Assomiglieremo alle giraffe? Probabilmente. Non è forse anche questa una sorta di variazione in risposta agli stimoli ambientali? Un po’ d’ironia non guasta mai. Altro adattamento alla realtà.

Scherzi a parte, è fondamentale comprendere come nasca la teoria dell’evoluzione e perché essa venga propugnata. Cosa affermano le interpretazioni del darwinismo? Quando si parla di selezione naturale? Le risposte a tali quesiti si evolvono nell’articolo. Buona lettura!

Charles Robert Darwin: il naturalista dal curioso spirito eclettico

Chi è Charles Robert Darwin? Fondamentalmente egli è un naturalista che nasce a Shrewsbury, nello Shropshire, nel 1809 e muore a Downe, vicino Londra nel 1882. Oltre ad essere un conoscitore delle specie, Darwin si distingue anche come filosofo e medico.

Dotato di un grande spirito di osservazione, lo scienziato effettua un viaggio intorno al mondo per cinque anni. Quest’esperienza porta Darwin a formulare una teoria sull’evoluzione di tutte le specie viventi, uomo compreso.

Darwin si iscrive alla facoltà di medicina a Edimburgo, che però abbandona, poiché non è d’accordo con i metodi didattici dell’epoca. Un po’ come accade oggi. La sua famiglia, pur essendo benestante ed aperta alle idee moderne, si aspetta da Darwin una carriera ecclesiastica. Cosa che non avviene.

Il naturalista è appassionato di natura, entomologia e geologia, pertanto egli decide di approfondire lo studio delle scienze naturali. In che modo? Attraverso l’esperienza diretta. L’occasione propizia si presenta con la partenza della flotta inglese, a bordo di navi munite delle migliori strumentazioni scientifiche.

Quest’avventura cartografica punta ad approfondire la morfologia dell’America del Sud. La spedizione di carattere scientifico è alla ricerca di un naturalista che studi le specie animali e vegetali. Così, nel 1831, Darwin salpa per il viaggio oltreoceano che determina la svolta alla sua carriera.

Le navi approdano in diverse terre, quali:

  • Isole di Capo Verde
  • Isole Falkland
  • coste del Sud America
  • Isole Galápagos
  • Australia.

Durante quest’avventura, Darwin ha modo di annotare le peculiarità geologiche delle terre che visita. Naturalmente, lo scienziato studia anche molti organismi viventi e fossili. Nel 1836 egli fa ritorno in Gran Bretagna, portando con sé:

  • taccuini ricchi di annotazioni
  • pietre
  • piante
  • scheletri animali.

Darwin divulga le osservazioni effettuate sulle specie

Durante il viaggio, Darwin scopre delle somiglianze tra fossili e forme di vita presente in una stessa area. Le caratteristiche simili riguardano soprattutto tartarughe ed uccelli delle Isole Galápagos. Lo scienziato si accorge che nelle popolazioni vi sono differenze ereditabili. Gli individui portatori di tali qualità sono in grado di garantire il prosieguo della specie.

Le variazioni ereditarie, che si manifestano in ogni popolazione, dimostrano un incremento nel passaggio generazionale. Secondo Darwin, questo fenomeno è la selezione naturale. Cioè, ogni essere vivente, incluso l’uomo, affronta continui cambiamenti, che lo rendono capace di adattarsi all’ambiente. Si tratta di un graduale processo che si sviluppa nel tempo. Ecco perché si parla di evoluzione.

La teoria evoluzionistica proposta da Darwin viene validata nel ventesimo secolo. Nonostante la tendenza conservatrice in vigore nella società di quell’epoca, la comunità scientifica accoglie la novità con grande interesse.

Darwin: la selezione naturale si adatta a distorsioni interpretative

Le rivelazioni di Darwin suscitano scandalo e scatenano forti avversioni, poiché esse si contrappongono all’inoppugnabile Creazionismo. La religione si basa sulla convinzione che tutte le specie sono state create così come sono e che l’uomo sia stato creato a immagine e somiglianza di Dio.

Riflettendo sulla realtà, guardata in faccia, è naturale asserire che l’uomo non discenda dalla scimmia. Fondamentalmente, Darwin afferma che vi sono somiglianze fra le specie e che la selezione naturale restringe la cerchia di chi sopravvive ai mutamenti, affidandosi alla propria capacità di adattamento.

Nel processo selettivo concorrono fattori biologici e fisico-chimici. Ad essi si aggiunge, poi, la capacità di contrastare predatori e parassiti, affermandosi in una vera e propria competizione naturale. Le affinità e le qualità tra le specie possono garantire il successo riproduttivo.

Le forme di vita deboli soccombono, mentre quelle forti sopravvivono. Tale pensiero è vittima di mistificazioni e distorsioni interpretative. Si comincia, infatti, a parlare di darwinismo sociale, un’interpretazione dell’opera di Darwin, che viene strumentalizzata per fini politici e razzisti. In tal caso, l’obiettivo è quello di propugnare la superiorità di una determinata razza rispetto ad altre, in virtù della quale, gli antagonisti viventi meritano di essere soppressi, in quanto inferiori.

Le strumentalizzazioni operano in modo efferato. Osservando la natura, si apprende che ogni essere vivente nasce, cresce e tramonta, poiché così funziona la vita. Cosa meriterebbe davvero l’estinzione? Qualunque forma di pensiero tirannica e stantia, che rifiuta le diversità. Si potrebbe convivere in armonia, pur conservando la propria unicità. L’invito resta sempre quello di pensare con la propria testa, aprendosi alle novità che arricchiscono la mente e fanno evolvere la personalità.