Quadrifoglio e non solo: piante e fiori portafortuna da coltivare in casa o in giardino

Quadrifoglio

Se si parla di fiori che siano di buon auspicio quando se ne trova uno, immancabilmente il pensiero va al quadrifoglio, il simbolo più diretto e significativo della dea Fortuna. Tuttavia ci sono molte altre piante e fiori portafortuna,come il vischio, il mughetto, l’ulivo, la pilea e altri ancora, che si possono coltivare in casa, sui balconi o in giardino, in modo da avere a portata di vaso (o di aiuola) dei veri e propri talismani vegetali, che siano ben auguranti per noi, i nostri cari e i nostri spazi abitativi.

Il quadrifoglio, il portafortuna per antonomasia

Il quadrifoglio non è altro che anomalia genetica delle radici del trifoglio bianco, che produce un fiore con quattro petali anziché tre. La quarta fogliolina è solitamente più piccola delle altre, soprattutto se i petali in più sono anche cinque o sei. Nel 2009, in Giappone, è stato trovato un esemplare di quadrifoglio con ben 56 foglie, che è entrato nel Guinness dei Primati.

Trovare un quadrifoglio è una probabilità assai rara, visto che è stato stimato, statisticamente, che nasce un fiore a quattro o più petali ogni 10.000 trifogli bianchi. Se si ha la fortuna di trovarne uno, è assai possibile che negli immediati paraggi ce ne siano altri, o che ne spuntino altri alla prossima fioritura, perché le radici di piantine geneticamente “diverse” hanno una discreta capacità di creare più germogli.

Il quadrifoglio non va confuso con le piantine di marsilea quadrifolia, che crescono in abbondanza in prati e giardini, spesso in comunità con il trifoglio bianco. Sono molto simili, con i loro quattro petali verdi a cuore, messi a croce sulla cima dello stelo sottile, ma con il quadrifoglio non hanno niente a che fare. Il quadrifoglio portafortuna ha le foglie tondeggiante o a cuore, con striature rossastre o bianche.

Benché sia una pianta prettamente selvatica, si può provare a coltivare il quadrifoglio anche in giardino. Quando se ne trova uno, si preleva un germoglio con le radici dalla pianta fortunata e si immerge la base in acqua. Quando avrà fatto nuove radici, si può provare a piantarlo nel prato e vedere se e quanti quadrifogli cresceranno. Si sconsiglia la coltivazione in vaso, perché i trifogli bianchi vogliono spazio e si ricorda di annaffiare spesso, perché la mancanza d’acqua provoca un recesso alla mutazione genetica.

Perché il quadrifoglio portafortuna?

Principalmente si pensa che il quadrifoglio sia un portatore di fortuna, soprattutto in denaro, perché estremamente raro da trovare e questa rarità produce senza dubbio sensazioni positive di buon auspicio. Non solo: l’origine di questa credenza popolare ha radici molto antiche, fino all’epoca dei Celti.

Per le popolazioni celtiche il trifoglio bianco era una pianta sacra, cara anche a San Patrizio, patrono irlandese, che lo utilizzò per spiegare la Trinità, durante le sue opere di conversione al Cristianesimo, tanto che, a tutt’oggi, il trifoglio è il simbolo dell’Irlanda. Per i celti invece il significato delle tre foglie era diverso: la prima foglia simboleggiava la speranza, la seconda la fedeltà, la terza l’amore. Quando si trova un quadrifoglio, la quarta era la foglia della fortuna.

Vischio e Agrifoglio, per un felice Natale e di buon auspicio per i più romantici

Oltre al quadrifoglio, ci sono altre piante e fiori che abbiano potere bene augurale, perché anticamente – ma neanche così tanto lontano nel tempo – le credenze popolari attribuivano a esse la capacità di portare buona sorte, salute, amore e prosperità oltre ad essere simbolo di felicità, fertilità e ricchezza.

Il vischio, che i più conoscono sotto forma di ramoscello da regalare come buon auspicio per Natale, cresce, in realtà con un cespuglio dalla forma tondeggiante come semi parassita di altri alberi. I suoi ospiti sono, solitamente, i tigli, gli aceri, i salici, le betulle, ma anche meli e salici. Si forma appeso a un ramo, quasi sospeso a mezz’aria, fra cielo e terra: per questa ragione era ritenuta una pianta magica da Greci e Celti che attribuivano al vischio poteri di protezione da spiriti maligni e streghe, credenza che è andata avanti per buona parte del Medioevo. Ancora oggi il vischio è di buon auspicio per la buona riuscita di una storia d’amore, tanto che è usanza baciarsi sotto ai suoi ramoscelli. Stessa credenza popolare toccava all’agrifoglio, altra pianta tipica del periodo natalizio, che secondo gli antichi Romani proteggeva la casa dalle avversità e dagli spiriti avversi.

In giardino, il vischio si può coltivare se si ha un albero idoneo al suo sviluppo e alla sua crescita: si prendono alcune bacche dai rami rimasti dalle festività natalizie e si inseriscono nella corteccia. È possibile che ci impieghi qualche anno a fruttificare e a quel punto sarà necessario sfoltirlo spesso, perché non danneggi la pianta che lo ospita.

Il fiore del mughetto simboleggia la  rinascita e l’ amicizia

Il mughetto, nome scientifico Convallaria majalis, è una piccola piantina perenne che raggiunge l’altezza massima di 15-20 cm  Nasce da rizoma spontanea nei boschi ed è portata ad propagarsi con facilità. I rizomi si possono piantare, in primavera, in giardino, a patto che abbiano almeno tre anni di vita, altrimenti c’è da aspettare più tempo per la fioritura, che solitamente avviene in maggio.

L’usanza di offrire mazzolini di mughetto come buon auspicio e come segno di stima e di amicizia risale alla seconda metà del ‘500, in Francia, alla corte di re Carlo IX. Prima ancora, il mughetto era simbolo di rinascita perché la fioritura esplodeva in piena primavera.

Gli alberi e arbusti che portano fortuna

Secondo antiche credenze popolari, la quercia, il noce, la betulla sono alberi pieni di cariche positive con poteri protettivi e benefici per l’uomo e la natura; i tigli  fanno bene alla vita di coppia e al matrimonio, portando amore coniugale, fedeltà e fecondità. Per gli antichi Romani, il sorbo allontana dalla miseria e dalla cattiva sorte e biancospino e alloro sono di buon auspicio per i neonati e i loro genitori. Grazie ai numerosi grani contenuti al loro interno, il fico e il melograno simboleggiano ricchezza e prosperità, soprattutto in termini di denaro e beni materiali.

L’ulivo è da sempre simbolo di pace e fratellanza. Si può coltivare in giardino o in vaso; la pianta  va collocata a sud e protetta da venti freddi. Per augurare che i bambini crescessero belli e in salute, in passato, si coltivava o si regalava la pianta del corbezzolo, mentre il mirto veniva inserito nel bouquet della sposa, soprattutto nei paesi angosassoni, come auspicio di felicità e amore eterno. Nei paesi mediterranei, lavanda e rosmarino tenevano lontano il malocchio dalle famiglie. 

Fortuna e prosperità anche per chi non ha un giardino

Sono tante anche le piante da interno portafortuna, da mettere in casa, per chi non possiede giardino o ampi balconi all’aperto. La pachira acquatica viene anche chiamata money tree, ossia l’albero dei soldi  ed è simbolo di abbondanza e ricchezza, così come la pilea peperomioides con le sue foglioline tonda a forma di moneta. La pachira va tenuta in un luogo molto luminoso ma non sotto il diretto irraggiamento del sole, mentre la pilea, che va bagna poco perché è una semi-succulenta. Ci sono poi il tronchetto della felicità, chiamato così perché molto longevo e richiedente poche cure, e il lucky bamboo, letteralmente il bamboo della fortuna. Si mantiene in vaso con acqua priva di cloro e tanti sassolini sul fondo, in modo da garantirne la postura eretta. Bisogna cambiare acqua una volta a settimana e eliminare le foglie secche o ingiallite.