Maria Montessori: il volto femminile della nuova educazione

Maria Montessori

Questo approfondimento è dedicato a Maria Montessori, il volto femminile di una nuova generazione educativa. Questa donna riesce ad affermarsi nella società ottocentesca, nonostante la mentalità maschilista dell’epoca.

Come ben sappiamo, nell’Ottocento la donna non viene considerata alla stessa stregua dell’uomo, perciò deve lottare continuamente. E non è detto che riesca sempre a vincere, vedendosi riconosciuti dei diritti inalienabili.

Eppure, Maria Montessori fonda l’impero della nuova educazione. Lei si rivolge alla categoria di persone fondamentale per il futuro: i bambini. Per rivoluzionare la società, bisogna partire già dalla tenera età. E lei lo sa benissimo, così i risultati non tardano ad arrivare.

La vita di Maria Montessori non è stata affatto semplice. E di solito, le migliori figure professionali scalano le più ardue pareti rocciose, dimostrando tenacia e talento. Ciò che appare come un piccolo progetto, si rivela un vero e proprio stile di vita rivoluzionario.

Allora, scaliamo insieme questa vetta, all’insegna della conoscenza. Buona lettura!

Maria Montessori: cenni biografici

Maria Tecla Artemisia Montessori nasce a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 31 agosto 1870. La vita di questa donna si contraddistingue per la personalità eclettica. Maria si dedica a molteplici attività formative, quali:

  • Educazione
  • Pedagogia
  • Neuropsichiatria infantile
  • Filosofia
  • Scienza.

Di fatto, Maria Montessori rientra, ufficialmente, tra le prime donne a laurearsi. Ma questo non è che l’inizio di un percorso straordinario. Dall’impegno di quest’educatrice innovativa, nasce il Metodo Montessori. Un’altra eccellenza made in Italy, esportata poi nel resto del mondo.

Il percorso formativo di Maria Montessori

Nel percorso formativo di Maria Montessori, gioca un ruolo chiave la figura dello zio, tale Antonio Stoppani. Egli è sia abate che scienziato, pertanto si impegna a dimostrare che scienza e fede possono andar d’accordo. Binomio assai difficile da conciliare a quei tempi.

L’abate, nonché scienziato, Antonio Stoppani è per Maria un esempio da seguire. Perché non i genitori? Perché loro hanno pareri discordanti. La madre di Maria comprende la figlia e la supporta. Mentre il padre non condivide le scelte femminili troppo audaci.

Maria Montessori manifesta, fin da subito, il suo interesse per le discipline umanistiche. Oltre a queste, lei studia anche pianoforte e la lingua francese. Tuttavia, lei si sente attratta, al contempo, dalle scienze biologiche.

Il padre di Maria, la vede adatta all’insegnamento. Ma lei, inizialmente non ne vuol sapere. Così, Maria si iscrive alla Regia Scuola Tecnica Michelangelo Buonarroti (ossia l’odierno Istituto Leonardo Da Vinci) e si diploma con voti eccellenti.

Dopodiché, non potendo accedere alla Facoltà di Medicina, per ragioni scorrettamente burocratiche, Maria si iscrive alla Facoltà di Scienze. Qui, lei si laurea, classificandosi come la terza donna capace di conseguire il titolo.

Maria Montessori incontra i bisogni dei bambini

Maria Montessori, oltre ad essere intelligente, è anche molto sensibile. Infatti, lei riesce a mettersi sulla stessa lunghezza d’onda dei bambini. Le diseguaglianze sociali, tra cui la povertà e l’indigenza, fanno saltare la mosca al naso di Maria.

La pazienza, si sa, è la virtù dei forti. E Maria ne ha da vendere. Quindi, lei si fa carico delle precarie condizioni igieniche dei quartieri di Roma sofferenti. Tale decisione porta Maria a specializzarsi in neuropsichiatria infantile. Lei stessa effettua delle ricerche in laboratorio, al fine di identificare i batteri responsabili delle malattie. Grazie al suo intuito femminile, Maria formulerà le diagnosi esatte.

Il coraggio di Maria Montessori durante il fascismo

Maria Montessori partecipa ai convegni medico-scientifici. Nel congresso pedagogico di Torino, lei conosce Giuseppe Montesano. I due si innamorano. E dalla loro unione nasce, Mario. A causa delle convenzioni sociali dell’epoca, purtroppo Maria è costretta a dare in adozione il figlio. Il bambino cresce in una famiglia del Lazio. Soltanto molto tempo dopo, lei ha la possibilità di riavere Mario nella propria vita.

Maria Montessori è un esempio femminile tanto di emancipazione quanto di coraggio. La donna affronta l’epoca fascista con coraggio, perché intende realizzare un progetto importante.

Nel 1907 Maria fonda la Casa dei Bambini a Roma.

Il Metodo Montessori abbraccia l’infanzia

Il Metodo Montessori abbraccia il bambino fin dalla culla. Maria Montessori mette in atto una vera e propria rivoluzione, sia didattica che formativa. Dapprima lei si avvicina ai bimbi con difficoltà mentali. E da lì, l’approccio si estende appunto all’intero nucleo infantile.

L’arredamento delle istituzioni scolastiche è funzionale per tutte le fasce d’età. Il metodo di insegnamento si basa sui seguenti principi fondamentali:

  • Libertà
  • Creatività
  • Responsabilità
  • Disciplina.

Il Metodo Montessori sovverte un metodo ritenuto inappuntabile di diritto, cioè quello della rigidità. Finalmente i bambini possono respirare liberi, esprimendosi a modo loro. In fondo, la fantasia è la madre della bellezza.