Agricoltura: come si evolve la tecnica del trapianto automatico

Nel settore del pomodoro, il trapianto è protagonista di una piccola grande rivoluzione. Di che cosa si tratta? Va detto che le operazioni sono meccanizzate, almeno per la maggior parte, anche se è ancora fondamentale l’intervento umano per fare in modo che le piantine vengano tolte dalla seminiera e messe all’interno del disco di distribuzione. Da quasi 20 anni, però, si può usufruire di una soluzione alternativa del tutto automatica, per la quale c’è bisogno di una persona sola a bordo. Al momento, però, l’azione umana si lascia ancora preferire rispetto a quella della macchina, sia per ciò che riguarda la precisione del lavoro, sia perché si tratta di operazioni nel complesso delicate.

I vantaggi del trapianto automatico

Di certo, il trapianto automatico si caratterizza per numerosi vantaggi: un po’ per la semplicità del cantiere, visto che al posto di 5 operatori ne servono 1 o al massimo 2, e un po’ per il notevole abbattimento dei costi. A proposito: la spesa è molto più elevata, ma una volta che è stata ammortizzata il risparmio di cui si può usufruire è davvero importante. Ecco perché si può ipotizzare che in un futuro non troppo lontano la tecnologia del trapianto automatico sia destinata a penetrare sempre di più il mercato.

Come sono fatte le trapiantatrici automatiche

Una trapiantatrice automatica è formata da una linea di trasporto, una sorta di catena di montaggio di formato ridotto denominata robot fino al disco di interramento; c’è, poi, un sistema di estrazione dalla seminiera della pianta. Non c’è differenza fra la parte terminale di questa macchina e quella di una trapiantatrice classica, con copertura e interramento. Il compito umano è uno solo, vale a dire prelevare le cassette di piantine e collocarle all’interno dell’alloggiamento di estrazione. Ecco spiegato il motivo per il quale c’è bisogno di due operatori per garantire il funzionamento di una trapiantatrice automatica: uno sulla macchina e uno sul trattore.

La differenza con il trapianto manuale

È evidente, allora, la differenza rispetto a un trapianto manuale: a parità di capacità di lavoro, infatti, c’è bisogno di non meno di quattro persone, a volte anche cinque. Per queste macchine, tuttavia, rimane un grande problema che deve essere risolto: l’estrazione e le fallanze. Si tratta di trovare una soluzione per estrarre le piantine senza correre il rischio di danneggiarle, ma anche di evitare l’interramento di cubetti senza pianta.

Pro e contro del trapianto automatico

La trapiantatrice automatica offre senza dubbio un supporto prezioso, ma a condizione che venga utilizzata in maniera adeguata. Ciò non toglie che la capacità di selezione dell’uomo sia ancora più elevata. È vero che può succedere che vengano strappate alcune piante in più, ma è altrettanto vero che l’uomo è in grado di eliminare le piantine che non sono cresciute bene e che, di conseguenza, non avrebbero molte probabilità di riuscire a sopravvivere. In più, c’è da ricordare che, in proporzione alla resa per ettaro, una trapiantatrice automatica presuppone un costo di acquisto abbastanza alto.

Le trapiantatrici automatiche di Checchi & Magli

Le trapiantatrici automatiche rappresentano uno dei fiori all’occhiello di Checchi & Magli, una delle aziende più importanti di questo settore. Si tratta di una realtà qualificata e affidabile, votata da molti anni al business to business con partner professionali e seri. La politica commerciale accurata e la notevole attenzione ai dettagli consentono a questa azienda di rivestire un ruolo di primo piano non solo a livello nazionale, ma addirittura a livello mondiale. Nel 2006, non a caso, Checchi & Magli ha aperto un ufficio commerciale negli Usa per andare incontro alle esigenze dei clienti locali.