Elenco dei Presidenti della Repubblica italiana, dal 1946 ad oggi

Mattarella, presidente della repubblica Italiana

In Italia, il Capo di Stato è il Presidente della Repubblica. Viene eletto in Parlamento da deputati e senatori integrati dai delegati regionali, in seduta comune, a scrutinio segreto e la sua carica dura 7 anni. Può essere nominato Presidente della Repubblica chi ha compiuto 50 anni di età, goda di diritti politici, abbia cittadinanza italiana. 

Tutti i Presidenti della Repubblica italiana, dal 1946 ad oggi

Dal 1946, anno di nascita della Repubblica Italiana, ad oggi i Presidenti della Repubblica sono stati 12, da Enrico Da Nicola, primo a ricoprire la carica, a Sergio Mattarella, attuale Capo di Stato. Le elezioni per la carica di Capo di Stato sono state però 14, avendo avuto Napolitano e Mattarella due nomine consecutive.

  1. Enrico De Nicola (Napoli 1877- Torre del Greco 1959), avvocato. Fu eletto direttamente dall’Assemblea Costituente e ricoprì quattro fra le cinque maggiori cariche: fu infatti anche Presidente del Senato, della Camera e della Corte Costituzionale. Come Capo di Stato è rimasto in carica dal 1946 al 1948.
  2. Luigi Einaudi (Carrù CN 1874 – Roma 1961), docente di Scienze delle Finanze e Economista. Prima della nomina a capo dello Stato, dal 1948 al 1955, fu Ministro del Bilancio del Governo De Gasperi,durante il quale promulgò leggi severe come l’inasprimento delle tasse, la svalutazione della lira e la restituzione del credito. Durante il mandato di Einaudi, il governo di Fanfani
  3. Giovanni Gronchi ( Pontedera PI 1887 – Roma 1978), professore di filosofia. Era stato già ministro nel governo Mussolini – Agricoltura, Industria e Commercio, fu il primo democristiano eletto Presidente della Repubblica. La sua carica, durata dal 1955 al 1962, coincise con il boom economico e la rinascita culturale e sociale dell’Italia ma anche con il discusso governo Tambroni, che autorizzò un congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano a Genova, nel 1960. In seguito fu nominato Primo Ministro Fanfani, già al terzo governo.
  4. Antonio Segni (Sassari 1891-Roma 1972), rettore universitario. Il suo mandato durò soltanto due anni e mezzo, dal 1962 al 1964, dopo quella di De Nicola, la seconda carica più breve. Il quarto Presidente della Repubblica dette le dimissioni per ragioni di salute. Durante la sua permanenza al Quirinale, furono diffuse voci secondo le quali il Generale dei Carabienieri De Lorenzo avesse progettato un golpe, con la compiacenza del Capo di Stato, sospetti che non ebbero mai un seguito.
  5. Giuseppe Saragat (Torino 1898 – Roma 1988), impiegato di banca, partigiano. Fu il primo Presidente della Repubblica eletto fra le schiere del Centro Sinistra, leader del Partito Social Democratico Italiano, grazie ai voti del Partito Comunista Italiano. Il suo mandato (1964-1971) fu caratterizzato dalla scia del miracolo economico degli anni ‘60 ancora in corso,  dalle contestazioni operaie e studentesche, che ebbero il loro culmine nelle manifestazioni e negli scioperi del ‘68 e anche da grandi riforme, come l’istituzione delle Regioni, lo Statuto dei Lavoratori (1970) e i lavori per la legge sul divorzio, promulgata poi nel 1974.
  6. Giovanni Leone (Napoli 1908 – Roma 2001), docente di Diritto penale, avvocato. Democristiano, fu eletto grazie ai voti del MSI Movimento Sociale Italiano, fino ad allora poco considerato in alleanze politiche, perché ritenuti troppo vicino a ideologie legate al fascismo. Il settennato di Leone, durato dal 1971 al 1978, viene associato prevalentemente agli “Anni di Piombo” un periodo oscuro della storia d’Italia, caratterizzati da scontri e violenze fra militanti di Destra e di Sinistra e da attentati di stampo politico come quello di Piazza della Loggia, a Brescia, sul treno Italikus fino al sequestro e all’omicidio di Aldo Moro. Leone si dimise da Presidente della Repubblica sei mesi prima dello scadere del suo mandato, in seguito ad accuse (mai provate) di comportamenti poco chiaro in materia di fisco e di connivenza con affaristi corrotti.
  7. Sandro Pertini (Stella SV 1896 – Roma 1990), comandante partigiano. Fu eletto all’età di 82 anni con oltre l’82% dei consensi, record non ancora eguagliato. Figura di spicco della Resistenza, antifascista, socialista, è stato ritenuto il Presidente più amato dagli Italiani, per il suo atteggiamento schietto, la sua vicinanza al popolo, le sue posizioni forti contro le ingiustizie e il potere della casta. Fu l’unico che decise di non risiedere al Quirinale, ma nella sua abitazione civile. Durante il suo settennato (1978-1985) si ricordano avvenimenti come il terremoto in Irpinia e la strage alla stazione di Bologna. Nominò fra i senatori a vita Edoardo de Filippo e Norberto Bobbio.
  8. Francesco Cossiga (Sassari 1928 – Roma 2010) Docente di diritto costituzionale. È stato, ad oggi, il più giovane fra gli eletti alla carica di Presidente della Repubblica. Aveva 58 anni quando fu nominato Capo di Stato, grazie al voto del cosiddetto Pentapartito, formato dalla coalizione di Democrazia Cristiana e dei partiti Repubblicano, Liberale, Socialista e Socialdemocratico. È stato una figura controversa, soprattutto quando venne accusato dalla magistratura e da altri partiti, compresa la Dc a cui apparteneva, di esercitare poteri che in realtà non gli competevano. Fu soprannominato “Picconatore” per la sua veemenza e le sue posizioni ferree contro certi costumi della politica italiana. La sua carica durò dal 1985 al 1992.
  9. Oscar Luigi Scalfaro (Novara 1918 – Roma 2012) Magistrato. Fu Presidente della Repubblica in un momento particolare dell’Italia, attraversata dallo scandalo Tangentopoli e dalle inchieste di “Mani Pulite” che aveva travolto buona parte della casta politica nazionale e da due eventi sconvolgenti come la Strage di Capaci, dove perse la vita il magistrato Giovanni Falcone e il successivo omicidio di Paolo Borsellino, anche questo a opera della Mafia. Scalfaro, prima della fine del suo settennale (1992-1999), vide l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi la nascita della Seconda Repubblica.
  10. Carlo Azeglio Ciampi (Livorno 1920 – Roma 2016) Governatore della Banca d’Italia. Il suo mandato va dal 1999 al 2006, anni in cui più di una volta lo videro scontrarsi con i capi di governo, come quando si oppose all’intervento dell’Italia nella guerra in Iraq, alla legge Gasparri sulle telecomunicazioni, alla riforma della Giustizia del ministro Castelli. Il Presidente Ciampi nominò 5 senatori a vita, fra cuiRita Levi-Montalcini, Giorgio Napolitano e Sergio Pininfarina.
  11. Giorgio Napolitano (Napoli 1925) Politico. È il primo Presidente a ottenere due mandati, il primo dal 2006 al 2013 e il secondo dal 2013 al 2015, era stato esponente del Partito Comunista Italiano e Ministro degli Interni durante il primo governo Prodi. Come Capo di Stato ha affrontato le crisi economiche globali del 2008 e del 2009 e la crisi legata al debito con l’Europa l’anno successivo.
  12. Sergio Mattarella (Palermo 1941) Magistrato. Anche Matarella, come il suo predecessore Giorgio Napolitano, è al secondo mandato consecutivo, essendo stato eletto nel 2015 come Presidente della Repubblica e poi nel 2022. Da giudice della Corte Costituzionale, è stato relatore della legge elettorale denominata, in suo onore, Mattarellum, impiegata nelle elezioni del 1994, 1996 e 2001. Durante la sua carica, ha affrontato la crisi mondiale dovuta alla pandemia da Covid 19 e le conseguenze che hanno investito l’Italia e il mondo. Ha nominato, come senatrice a vita, Liliana Segre