Rita Levi Montalcini, una vita dedicata alla Scienza e alla Ricerca

Rita Levi Montalcini

*foto Wikipedia

Insieme a Maria Montessori e a Margherita Hack, Rita Levi Montalcini è fra i volti femminili italiani più conosciuti e autorevoli dello scenario culturale e scientifico internazionale. È stata una partigiana, una neurologa, un Premio Nobel, una senatrice a vita, una divulgatrice e ricercatrice che ha dedicato la sua intera esistenza alla Scienza.

Nascita, famiglia e studi universitari

Rita Levi Montalcini nasce a Torino nel 1909, il 22 aprile, in una famiglia ebrea sefardita. Papà è ingegnere matematico, mamma pittrice: i genitori, entrambi molto colti, crescono i loro tre figli inculcando loro la passione intellettuale e l’amore per la cultura. Nel 1930 Rita si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia, sembra contro il parere del padre che non crede che una donna debba dedicarsi a una carriera professionale invece che al matrimonio e la cura della famiglia. Concentra i suoi studi sul sistema nervoso centrale, un campo di ricerca che la accompagnerà fino alla fine della sua vita e della sua carriera professionale. Si laurea nel 1936, specializzandosi in Neurologia e Psichiatria, con 110 e lode.

Fuga in Belgio e impegno partigiano

Nel 1938 vengono promulgate in Italia le leggi razziali. La Montalcini va in Belgio, ospite dell’Università di Neurologia di Bruxelles, ma un paio di anni dopo, è costretta a rimpatriare a Torino, perché il Belgio è invaso dagli eserciti nazisti. La famiglia di Rita Levi Montalcini si rifugia prima in campagna e poi a Firenze, per evitare di essere deportata. Nel capoluogo toscano, Rita viene in contatto con le forze partigiane e offre loro i suoi servizi come medico.

Premio Nobel per la Medicina

Alla fine della guerra la Montalcini rientra a Torino e riprende la sua attività di ricercatrice. Nel 1947 va negli Stati Uniti, invitata dalla Washington University di Saint Louis, nel Missouri. Qua, la sua ricerca la porta a scoprire una proteina coinvolta nella sviluppo del sistema nervoso, chiamata Nerve Growth factor. Grazie a questa scoperta, nel 1986, Rita Levi Montalcini, insieme al collega Stanley Cohen, verrà insignita del Premio Nobel per la Medicina, annoverando il suo nome nell’Olimpo dei più grandi nomi della Scienza. Nei trenta anni successivi, la neurologa continua a vivere e a studiare negli Stati Uniti, ricoprendo anche cariche  in accademie scientifiche di altri paesi, fra cui l’Italia.

Impegno sociale e umanitario

Rita Levi Montalcini ha dedicato molto tempo anche all’impegno sociale e umanitario. Negli anni ‘70 partecipa al Movimento di Liberazione Femminile per la regolamentazione dell’aborto; successivamente promuove le campagne contro le mine anti-uomo, crea. Con la sorella Paola, la fondazione “Rita Levi Montalcini onlus” che si occupa di aiutare le donne africane nella formazione scolastica.

Senatrice a vita

Fino alla fine dei suoi giorni, Rita Levi Montalcini si dedica al lavoro di scienziata e ricercatrice, nonostante una maculopatia degenerativa le comprometta parzialmente la vista. Nel 2001, il 1°agosto, viene nominata Senatrice a vita. Muore il 30 dicembre 2012, all’età di 103 anni, a Roma. È sepolta nel Cimitero Monumentale di Torino, nella tomba di famiglia.