Gioco d’azzardo patologico, come prevenirlo

Dipendenza da gioco

Il Centro San Nicola identifica numerosi fattori protettivi che richiedono un intervento per la prevenzione della ludopatia: a iniziare dallo sviluppo di competenze idonee sia dal punto di vista comportamentale che sul piano emotivo, con riferimento in particolare alla gestione dell’aggressività e dell’impulsività. Per saperne di più, è possibile navigare sul sito https://www.centrosannicola.com/, dove vengono elencati anche gli altri fattori protettivi: la resilienza, l’autodeterminazione, il senso di autoefficacia e l’autostima. Il centro mette a disposizione terapeuti ed educatori esperti, fermo restando il ruolo svolto dalle attività prosociali.

Gli effetti del gioco d’azzardo patologico

La ludopatia è una dipendenza dagli effetti molto pericolosi, in grado di alterare in modo evidente la quotidianità di una persona e la sua qualità della vita. A essere compromesse sono, per esempio, la situazione economica e la produttività sul lavoro, ma anche i rapporti personali. In casi estremi ci possono essere conseguenze sul piano giudiziario, e non possono certo essere sottovalutate le ripercussioni sulla salute fisica, con una compromissione del ritmo sonno veglia e i cambiamenti della dieta, non di rado con il ricorso a sostanze psicotrope. Così come per tutti gli altri disturbi di natura psicologica, anche il gioco d’azzardo che sfocia nella ludopatia è caratterizzato dalla presenza di fattori protettivi e di fattori di rischio: i primi limitano il rischio, i secondi accentuano la tendenza al disturbo.

Le relazioni personali

Nel novero dei fattori protettivi, una funzione di fondamentale importanza è quella che riguarda i legami affettivi e la costruzione di buone relazioni. I rapporti solidi e stabili, specialmente se coinvolgono persone positive, sono fattori di protezione per ognuno di noi, sin dalle fasi iniziali della nostra esistenza. È evidente l’importanza dell’atteggiamento delle persone di cui ci si circonda, che dovrebbero essere ostili alle dipendenze. Per favorire la costruzione di relazioni positive, costruttive e sane, il soggetto deve essere messo in grado di sviluppare competenze comunicative adeguate e di maturare specifiche capacità di negoziazione, utili per la risoluzione dei conflitti. Serve, poi, saper gestire l’aggressività e l’impulsività.

Le competenze emotive

La persona deve essere aiutata nello sviluppo delle proprie competenze emotive, grazie a cui non solo si può prendere coscienza dei propri vissuti, ma si ha anche la possibilità di farvi fronte nel modo migliore. Solo se si possiede una competenza emotiva sufficiente, per esempio, si è in grado di gestire lo stress. Alle competenze emotive, poi, si devono affiancare quelle cognitive, per mezzo delle quali si ha la capacità di produrre pensieri logici, di individuare gli obiettivi da raggiungere e di migliorare la tendenza al problem solving.

La fiducia nelle proprie capacità

La prevenzione dei sintomi della dipendenza da gioco passa anche attraverso l’autoefficacia, una risorsa che aiuta ad affrontare in modo funzionale le diverse circostanze della quotidianità. Si tratta, molto semplicemente, di aver fiducia nelle capacità personali di sviluppare delle azioni che permettano di conseguire i risultati auspicati. Le competenze comportamentali, inoltre, vanno a integrare quelle emotive: il che richiede essere in grado di adottare le migliori strategie verbali e le migliori strategie non verbali.

La resilienza

Essere resilienti significa poter agire in modo da non andare incontro a fonti di stress, sulla base di uno stile di vita sano. La ludopatia e le altre dipendenze non possono essere considerate risposte costruttive e funzionali rispetto alle situazioni sfavorevoli della vita. È meglio, invece, imparare a coltivare la propria autodeterminazione, grazie a cui si diventa abili nel trovare gli obiettivi a cui ambire e nel ricorrere a decisioni adeguate ad essi.