Intelligenza artificiale, quali sono i vantaggi che ne possono derivare?

L’intelligenza artificiale è in grado di aumentare il livello di sicurezza dei sistemi di trasporto e di garantire una migliore assistenza sanitaria, ma anche di offrire servizi e prodotti su misura che siano più duraturi e meno costosi. Questi sono solo alcuni dei vantaggi che possono scaturire dal ricorso all’AI, che secondo le previsioni più ottimistiche riuscirebbe anche ad agevolare l’accesso alla formazione, all’istruzione e all’informazione. In effetti in questi mesi la didattica a distanza si è rivelata un’esigenza fondamentale, ed è probabile che essa verrà sfruttata anche al termine dell’emergenza sanitaria.

L’intelligenza artificiale nei posti di lavoro

Con la collaborazione dell’intelligenza artificiale i posti di lavoro possono essere resi più sicuri, dal momento che le mansioni più a rischio possono essere affidate ai robot. D’altro canto la stessa crescita del settore industriale dell’AI potrebbe favorire la nascita di nuovi posti di lavoro. I Paesi Ue in media sono già all’avanguardia nelle applicazioni B2B e nel settore industriale digitale. Se avessero a disposizione infrastrutture di qualità elevata, essi potrebbero assumere la leadership nel contesto della data economy, sempre che il quadro normativo di riferimento continui a tutelare la libertà di espressione e la privacy.

Le aziende e l’AI

Dal punto di vista delle imprese un corretto sfruttamento dell’intelligenza artificiale è in grado di favorire la comparsa di una generazione di servizi e prodotti nuova, perfino in ambiti nei quali le aziende del Vecchio Continente possono vantare un ruolo di primo piano, dal turismo al fashion, dalla sanità al settore agricolo, senza dimenticare l’economia circolare. Con il supporto dell’AI i percorsi di vendita possono essere ottimizzati nella direzione di una maggiore fluidità, mentre la manutenzione dei macchinari può essere migliorata, proprio come il servizio al cliente. Altri benefici potenziali sono rappresentati da un incremento della produzione reso ancor più interessante dal risparmio di energia.

Il rapporto tra i servizi pubblici e l’intelligenza artificiale

E che cosa potrebbe succedere nel caso in cui l’intelligenza artificiale fosse applicata anche ai servizi pubblici? Secondo le ipotesi più rosee, servirebbe addirittura a favorire il conseguimento degli obiettivi indicati dal Green Deal europeo, con opzioni nuove nella gestione dell’energia e nel trasporto pubblico, ma anche una riduzione dei costi per la gestione dei rifiuti e dell’istruzione. In generale, la sostenibilità dei prodotti sarebbe destinata a migliorare.

Il ruolo della democrazia

Prevenire la disinformazione è uno dei passi da compiere nell’opera di consolidamento della democrazia: per riuscirci c’è bisogno di verifiche fondate sui dati, ma anche della lotta agli attacchi informatici. Tutti aspetti che contribuiscono a garantire la fruizione di informazioni di qualità. Con l’intelligenza artificiale si possono raggiungere questi obiettivi, ma non solo: il ricorso ai dati analitici può servire a ridurre i pregiudizi in tema di assunzione, promuovendo le pari opportunità e supportando la diversità. Perfino la prevenzione dei reati può trarre vantaggio dalle potenzialità offerte dall’AI, che sarebbe anche un aiuto per la giustizia penale, favorendo una più rapida elaborazione di enormi moli di dati. Già adesso le piattaforme online sfruttano questa tecnologia per trovare comportamenti illeciti su Internet, mentre in ambito militare essa potrebbe aiutare ad attaccare gli obiettivi nel contrasto ai crimini informatici.

La responsabilità

Tra le sfide più significative che devono essere affrontate c’è quella relativa alla responsabilità per gli eventuali danni che potrebbero essere provocati da un servizio o da un dispositivo che viene fatto funzionare dall’AI. Il classico esempio è quello degli incidenti in cui sono coinvolte le macchine a guida autonoma – ne sono già successi -. In una situazione del genere l’onere del risarcimento dei danni spetta al programmatore, al costruttore o al proprietario? La questione non è di lana caprina, perché – per esempio – nel caso in cui non venissero previste delle responsabilità dei produttori questi non avrebbero alcun interesse a investire sulla sicurezza; d’altro canto, però, se la responsabilità fosse loro, i rischi sarebbero troppo alti, e questo finirebbe per arrestare le innovazioni. In sostanza, gli effetti dell’intelligenza artificiale cambiano a seconda del contesto, ma anche dei dati su cui si basa e delle modalità di progettazione che vengono seguite.

La sicurezza dei dati

Portata agli estremi, l’intelligenza artificiale ha caratteristiche tali da mettere a rischio il diritto alla vita privata e la protezione dei dati, per esempio se venisse utilizzata in device che vengono impiegati per la profilazione online o per il riconoscimento visivo. Non è esagerato parlare di un rischio per la democrazia, e già si è parlato in passato di bolle sul web nate proprio dall’AI, con la presentazione dei contenuti che avviene secondo le interazioni precedenti degli utenti. Così, si finisce per rimanere chiusi nella propria cerchia invece di essere coinvolti in un dibattito plurale. E poi non ci si può dimenticare dei deepfake, i falsi che rischiano di rovinare la reputazione delle persone.