Charles Monroe Schulz nasce in Minnesota, a Saint Paul, il 26 novembre 1922. I genitori sono europei: padre tedesco e mamma norvegese. Frequenta tutte le scuole, dalle elementari alla High School nella città natale, come studente volenteroso e dotato, eccellente nel disegno e nelle discipline artistiche. Nel 1943, dopo la morte della madre malata di cancro, Charles Schulz viene arruolato nell’esercito, presso Camp Cambell, nel Kentucky e successivamente inviato in Francia, dove si combatteva la Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1951, Schulz si sposa Joyce Havelson, da cui divorzia nel 1972: dal matrimonio nascono 5 figli. Nel 1973 convola a nozze con Jean Forsyth Clyde, che resterà al suo fianco fino alla morte. Nel 1999, a novembre, Charles M.Schulz ha un ictus e gli viene diagnosticato un tumore al colon. Qualche settimana più tardi, il 14 dicembre, annuncia al mondo intero il suo ritiro dalla carriera di fumettista, impossibilitato – parole sue – “a mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana”. Muore il 12 febbraio 2000, a Santa Rosa, in California, il giorno antecedente all’uscita della sua striscia di addio alla produzione dei Peanuts
Da insegnante a fumettista professionista
Al suo ritorno negli Stati Uniti Schulz, nel 1945, lavora nella barberia sotto casa, poi fa l’insegnante in una scuola d’arte per corrispondenza. La sua carriera artistica da vignettista professionista inizia con la pubblicazione delle sue prime strisce, che allora non si chiamavano ancora Peanuts, ma erano intitolate Li’l Folks, traducibili in “Personcine”. Qui appaiono già i due personaggi che hanno fatto la storia del fumetto mondiale: Charlie Brown e il bracchetto Snoopy. Schulz invia la sua produzione di strisce e vignette a molte testate giornaliste e casa editrici di cartoni animati, fra cui anche la Walt Disney.
La prima uscita dei protagonisti disegnati da Schulz, con il nome Peanuts (letteralmente Noccioline), avviene il 2 ottobre 1950, quando la United Feature Syndicate di New York decide di credere e di investire in questo giovane e promettente fumettista. Da lì in avanti, la carriera di Schulz decolla: le strisce incontrano un grande favore di pubblico, grazie anche all’umorismo sottile e immediato e lo stile semplice e minimalista che le contraddistinguono e diventano in pochi anni i fumetti più popolare e letti al mondo.
Charlie Brown, Snoopy e gli altri mitici personaggi Peanuts
I protagonisti delle storiche pubblicazioni di Charles Schulz son in gran parte ispirati allo stesso autore, alle persona che hanno fatto parte della sua vita, alle vicende e alle esperienze da lui vissute.
Primo fra tutti, Charlie Brown, il ragazzino timido e impacciato, sensibile e capace di grandi gesti di amicizia, è – per ammissione dello stesso Schulz – molto simile a lui da ragazzino. All’esordio nelle strisce, Charlie Brown è un bambino di 4 anni, poi “cresce” fino ad averne 8 e qua si ferma.
Il cane Snoopy non è altro che il cagnolino che venne regalato a Schulz quando era piccolo. Nel corso degli anni ha subito trasformazioni grafiche e stilistiche, fino a diventare un personaggio con connotazioni antropomorfe, che cammina su due zampe, che scrive a macchina e gioca a baseball. Di fatto Snoopy è ormai da considerarsi il personaggio più significativo della produzione di Schulz, l’icona dei Peanuts e indiscutibilmente il gadget più diffuso e venduto del portentoso merchandising. Oltre che al fedele bracchetto di Charlie Brown, Snoopy è stato ed è molto di più: ha impersonato oltre 100 personaggi diversi, dall’avvocato di grido al consulente per cuori solitari, al Joe Falchetto all’improbabile scrittore di romanzi, dal capo boy scout all’impavido avviatore della Prima Guerra Mondiale sempre in lotta aerea contro il Barone Rosso, e molti altri ancora.
Fra i tanti personaggi della produzione Peanuts non sono si possono non citare Linus, Lucy e Piperita Patty. Il primo, amico di Charlie Brown, è un bambino fragile e insicuro che trova conforto dall’avversità della vita e dalle sue innumerevoli fobie succhiandosi il pollice e stringendo a sé l’immancabile copertina. Sua sorella Lucy Van Pelt è di tutt’altra pasta: è una bambina sagace, intelligente e intuitiva, spesso cinica e bisbetica, sempre pronta a dare addosso, con frecciatine e polemiche, al fratello e agli altri coetanei. Si fa dolce e remissiva solo in presenza di Schroeder, piccolo pianista fissato con Beethoven, di cui è perdutamente innamorata ma non corrisposta.
Piperita Patty è una ragazzina che si veste e si comporta un po’ da maschiaccio: è capitano della squadra di baseball, ha una cotta segreta per Charlie Brown, che chiama Ciccio, vive in simbiosi con la sua amica Marcie, la secchiona del gruppo, e crede che Snoopy sia un bambino con il naso grosso.
Altri protagonisti Peanuts degni di nota sono Sally, la sorellina di Charlie Brown, Pigpen che è sempre sporco e avvolto da una nuvola di polvere, Spike uno dei fratelli di Snoopy – gli altri si chiamano Pallino, Andy, Olaf e Belle – e naturalmente Woodstock, piccolo e tenero uccellino giallo che solo il bracchetto sa comprendere quando cinguetta.
Sono due i personaggi fuori campo, che non appaiono mai nelle vignette di Schulz, ma piuttosto incisivi nella vita di Charlie Brown e Snoopy: la ragazzina dai capelli rossi, forse ispirata dall’amore non corrisposto di Charles Schulz verso una collega quando insegnava alla scuola d’arte, e il terribile e temibile gatto dei vicini, acerrimo nemico del bracchetto, che non esita a distruggergli, con una zampata invisibile, la cuccia di legno ogni volta che viene provocato.
Charles M.Schulz, un destino a fumetti!
Sembra proprio che il destino di Schulz fosse legato a doppio nodo con il mondo dei fumetti: a pochi giorni di vita, lo zio lo soprannomina Sparky, da nome di un personaggio – un cavallo – di un noto fumetto dell’epoca: Barney Google di Billy DeBeck. Ed è difficile pensare che anche il giorno della sua morte sia un caso, avvenuta il giorno prima della pubblicazione della sua ultima striscia dei Peanuts; così come il congedo dal mondo dei fumetti, apparso proprio nella sua vignetta finale e affidato alla voce dei suoi personaggi, pare proprio un addio definitivo anche al suo pubblico e alla vita: “Cari amici, ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi 50 anni. È stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambino. Purtroppo, però, ora non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana e per questo motivo annuncio il mio ritiro. Sono grato per la lealtà dei miei editori e per il meraviglioso sostegno e amore espressi dai lettori della mia striscia. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy…come potrò mai dimenticarli…”
Nel testamento, Charles M.Schulz, ha espresso la precisa volontà che le sue strisce e i suoi personaggi non vengano disegnati da nessuno. Ad oggi, questo suo desiderio è stato rispettato, ma i personaggi dei Schulz appaiono ancora, senza interruzioni, in oltre 1600 giornali e riviste, in 75 paesi diversi e il merchandising a marchio Peanuts è fra i più floridi e diffusi del pianeta.